Cinzia Ci

Cinzia Ci – Il respiro naturale del canto.

In occasione della pubblicazione del suo utimo singolo QUI FUORI e con l’uscita del video che accompagna la canzone, ne ho approfittato per realizzare un’intervista a Cinzia Ci .

“Un’artista che si distingue nel panorama musicale per le sue eleganti composizioni originali, capace con la sua voce fuori dal comune di trasportare l’ascoltatore dentro atmosfere emozionanti.”

Cinzia Ci
– Come sei approdata alla musica e alla composizione musicale?

Attraverso il canto. Sono cresciuta in una famiglia allargata in cui si è sempre cantato. Una volta il canto era parte integrante della vita quotidiana di molte famiglie contadine, come quelle dei miei nonni. Mia nonna dice spesso che “cantavano perché non avevano altro”, ad esempio cantavano quando andavano a lavorare sui campi e a vendemmiare. In effetti una volta era già tanto avere una radio, adesso abbiamo accesso a tutto.

Cinzia CiTornando a noi: loro hanno trasmesso questa abitudine ai figli e i figli a noi nipoti. All’età di quattro anni ho iniziato a cantare in coro ed è stata una delle esperienze più significative della mia vita. Successivamente ho iniziato a strimpellare qualche strumento musicale. Già da adolescente sentivo il bisogno di esprimermi scrivendo canzoni ma, pensando di non essere all’altezza, ho accantonato i miei primi tentativi fino a quando, qualche anno fa, ho iniziato a crederci. Lo studio e l’incoraggiamento di alcuni maestri mi hanno in qualche modo “autorizzata” a provarci. Così, eccomi qui, all’inizio di questo viaggio…

– Cosa significa, nel tuo caso, esprimersi attraverso la musica e il canto?

È qualcosa di naturale e semplice, è come respirare. Spesso mi sono chiesta se gli altri percepiscono la musica e il canto allo stesso modo. Forse è difficile da spiegare. Ricordo che da ragazza non pensavo “voglio cantare”, semplicemente lo facevo, anche inconsciamente, mentre giocavo, sbrigavo faccende, disegnavo e realizzavo plastici per la scuola. Insomma, cantavo in continuazione! Ma ricordo anche che se qualcuno mi chiedeva di cantare mi zittivo, mi tiravo subito indietro, sicuramente per timidezza. Ad eccezione del coro, lì cantavo anche da sola, se me lo chiedevano.

Cinzia Ci
Cinzia Ci in studio di registrazione

Per me cantare è sempre stato semplice, a differenza invece di parlare che mi risultava estremamente difficile. In più devo dire che sono sempre stata un po’ refrattaria alle esibizioni, probabilmente per carattere. Il canto è sempre stato il mio modo naturale di comunicare, di liberarmi, di vivere ogni giorno.

Poi, paradossalmente, quando questa naturalezza è venuta a mancare a causa delle vicissitudini della vita, ho riscoperto fortemente quel bisogno di esprimermi attraverso le mie canzoni che da ragazzina avevo nascosto.

– Qual è l’elemento che unisce la Cinzia musicista e cantante con la Cinzia di tutti i giorni?

Per agganciarmi alla risposta precedente, posso dire che se mi avessero fatto questa domanda vent’anni fa, probabilmente non l’avrei capita. Perché, come dicevo, cantare è sempre stato qualcosa di naturale, di vitale, di quotidiano.

Ora è tutto diverso. La vita mi ha portata a fare delle scelte e a vivere esperienze che mi hanno cambiata, in positivo e in negativo, e talvolta mi hanno allontanata dalla musica. Eppure la musica è rimasta ed è diventata in parte un lavoro.

Cinzia Ci
Foto: Daniele Novak

Nel presente, l’elemento che unisce la Cinzia “cantante” (mi è difficile definirmi cantante) e la Cinzia di tutti i giorni credo sia proprio la scrittura.

Aggiungerei un altro elemento: aiutare gli altri a cantare, perché il canto e la musica aiutano a crescere, a conoscere se stessi, a stare bene.

– Nelle tue canzoni, oltre a contenuti importanti, che raccontano sentimenti intensi, spiccano armonie musicali e voce, connotate da uno stile sempre elegante e sorprendente. Che cosa ispira questo senso di bellezza che si coglie ascoltando le tue creazioni?

Prima di tutto grazie per le bellissime parole, è una grande soddisfazione sapere di riuscire a realizzare qualcosa di bello.

Quando scrivo non penso tanto alla bellezza, anche se ovviamente spero che poi nasca una bella canzone. Nella maggior parte dei casi scrivo perché sento dentro il bisogno di esprimere qualcosa, un’emozione, un significato. Qualcosa in cui spero che anche gli altri possano poi ritrovarsi, ognuno secondo il proprio vissuto. È l’esempio di Qui fuori, il nuovo singolo, e di Ho perso la testa, ma anche di Io sono qui e I Don’t Care About the Weather. La fase di arrangiamento è quella in cui, in modo più obiettivo, cerco di pensare alla bellezza del brano, ma sempre senza pretese.

Cinzia Ci

Molto diverso e difficile è invece scrivere su “commissione”. Ci ho provato! Luna Park, ad esempio, è stato un compito per casa: la mia maestra Elvira Cadorin un giorno mi disse di provare a scrivere una canzone ironica. Ancora più difficile è stato scrivere E vien doman, sia perché mi sono addentrata in un genere musicale nuovo (la canzone di ispirazione popolare) e sia per il fatto che ho scritto questo brano volutamente per la voce di Elvira, la quale poi mi ha fatto l’onore di interpretarlo. Un esperimento, una vera e propria sfida.

Io non posso dire se le mie canzoni sono belle, quindi lascio il giudizio a chi ascolta in base ai propri gusti personali.

– Quali tappe significative ti hanno portato al tuo percorso di cantautrice, se così posso definirti.

Premetto che il termine “cantautrice” lo sento più adatto rispetto a “cantante” (chissà perché).

La tappa più recente e importante è stata il trio Joseean, grazie al quale ho potuto presentare per la prima volta le mie canzoni al pubblico. Posso dire che ufficialmente è partito tutto così. Un trio originale, vocale e strumentale, che mi ha dato la possibilità di fare delle esperienze bellissime, come ad esempio il concerto “Frammenti di senso” al Piccolo Teatro Libero di Brescia.

Cinzia Ci
Frammenti di senso” al Piccolo Teatro Libero di Brescia – Foto: Paola Novelli

Ripensando invece agli ultimi dieci anni, ho avuto la possibilità di fare esperienze molto diverse, toccando svariati generi, dal pop alla musica sacra, dalla canzone popolare alla lirica, passando per le significative esperienze teatrali. Senza dimenticare i tanti anni di coro che, con ruoli diversi, hanno caratterizzato la mia vita.

Mi è stato detto che le mie canzoni sono molto diverse tra loro ma che allo stesso tempo si sente la stessa “mano”, credo sia un bellissimo complimento. Probabilmente è il risultato del “miscuglio” artistico di cui ho parlato, ed è per questo che è difficile collocarmi in un genere musicale. Sono ancora alla ricerca di me stessa…

– Dopo la pubblicazione del tuo ultimo singolo, quali sono i tuoi prossimi progetti?

Realizzare Qui fuori, il mio ultimo singolo, è stata una sfida. A settembre 2021 è uscito il mio primo EP Linea d’orizzonte, un traguardo ma soprattutto un inizio. Poi c’è stato un anno particolare e non credevo che sarei riuscita a pubblicare qualcosa di nuovo in questo periodo, soprattutto un brano emotivamente così impegnativo, ma ce l’ho fatta ed è una grande soddisfazione.

Cinzia Ci

I prossimi mesi vorrei dedicarmi soprattutto alla didattica, un ambito che mi sta molto a cuore. Poi continuerò a portare avanti la scrittura e ho già in mente un paio di possibili pubblicazioni, ma è ancora presto per parlarne. In futuro mi piacerebbe avere la possibilità di coinvolgere altri musicisti nella realizzazione delle mie canzoni, per ampliare gli orizzonti musicali e fare nuove esperienze. In mezzo a tutto ciò, ricordo anche che faccio il grafico, con una formazione da architetto. Cerco di percorrere diverse strade con la speranza che prima o poi alcune di queste si consolidino. Ho un sogno nel cassetto: realizzare un disco vero, fisico, da tenere in mano, chissà…

– In conclusione, cosa vorresti dire a tutti coloro che ti seguono e che sono interessati ai tuoi lavori?

Prima di tutto vorrei dire grazie! L’affetto di chi mi segue mi incoraggia a proseguire questo viaggio. Attraverso le mie canzoni spero di riuscire a trasmettere emozioni e significati in cui tutti possano ritrovarsi e spero che ciascuno possa fare proprie queste canzoni.

Cinzia Ci

Ricordo che il modo più semplice per sostenermi è ascoltare e riascoltare le mie canzoni sulle piattaforme musicali (Spotify, YouTube, Amazon Music, ecc.) e invitare altre persone ad ascoltarle. Il passaparola è il mezzo più efficace, soprattutto per una piccola cantautrice indipendente come me. Vorrei dire un’altra cosa: di credere nei propri talenti, qualsiasi essi siano, di coltivarli, perché sono un bene prezioso per se stessi e per la società. Io ho iniziato a crederci troppo tardi ma… meglio tardi che mai.

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